Se avete voglia di staccare la spina da tutto e da tutti, e regalarvi una giornata di digital detox nell’Appennino reggiano, vi racconto una delle mie ultime scoperte: la Pieve di San Donnino di Marola. Un luogo frequentato dall’uomo da millenni e nonostante questo ancora silenzioso – e dove il cellulare spesso non prende,
Una giornata fuori dal mondo
Anche se frequento l’Appennino reggiano da quando sono nata, continuo ancora oggi a cercare posti fuori dai soliti percorsi. Il bello è che vengo sempre accontentata con dei gioiellini e delle bellissime sorprese. Alla Pieve di San Donnino ero già stata durante l’estate, gironzolando alla ricerca di un po’ di bellezza. Ho deciso di tornarci in autunno, dopo essere scappata dalla folla domenicale della fiera della castagna della vicina Marola.
Come arrivare
Se arrivate dalla statale 63, trovate le indicazioni per Carpineti, poi all’incrocio del Cigarello guardate tutto a destra, troverete una strada che si inoltra nella natura, tra prati e boschi, e che vi porta direttamente a questa piccola località. Si tratta in realtà di una semplice pieve matildica del XII secolo, con il suo cimitero, una piccola parrocchia e un granaio, immersi nella natura, circondati da boschi che in questa stagione assumono le sfumature più infuocate.
Relax, e come salvarlo con una pausa di digital detox
Io sono andata in una giornata di sole e vento, con l’aria trasparente e cristallina, i colori saturati e ancora più vivaci grazie alla luce meravigliosa. Ho accolto tutto questo come un regalo rigenerante e ho cercato di assorbire le sensazioni positive che mi arrivavano dalla natura: luce, calore, serenità, centratura ed equilibrio.
Vi svelo il mio sistema di “accumulo energia positiva”, di solito faccio così: mi guardo intorno con calma concentrandomi con tutti i sensi – profumi, colori, suoni, sensazioni di freddo o caldo, la carezza del vento sulla pelle -, poi chiudo gli occhi e lo rivedo nella mia mente, respirando profondamente. Et voilà, creato il mio file, un ricordo di benessere radicato e inciso nella memoria, per attingervi tutte le volte che ne sento il bisogno. Vi confesso che ho ricordi di questo tipo che risalgono anche a decenni fa!
Pace, silenzio e foliage
Può essere autunno con un cielo così? Sì, è proprio questo il bello dell’autunno, giornate stupende e terse alternate a giorni grigi e bui, in cui però il foliage assume un’intensità ancora maggiore. Una stagione, quindi, da vivere appieno, approfittando di ogni minuto libero, comunque sia il cielo.
La pieve vi accoglie nel silenzio e nella pace di un luogo di fede che, come spesso accade da queste parti, è qui con la sua placida presenza da secoli, ed emana proprio quella solidità che caratterizza gli edifici antichi che hanno superato secoli di guerre e devastazioni.
Gironzolando intorno alla pieve, passeggiando nel piccolo cimitero, si percepisce un’atmosfera di tranquillità, pace e semplicità che incantano.
Qual è il tuo stile di passeggiata?
Dall’altra parte della strada, che continua ancora un po’ per poi interrompersi, troverete diversi ponticelli che attraversano il torrente Tresinaro. Noi abbiamo scelto proprio quello di fronte al cimitero, e abbiamo cominciato la nostra passeggiata nel verde.
Da qui si snoda un sentiero su strada asfaltata, da cui dopo pochi metri ci si allontana (il sentiero è ben segnalato), per costeggiare il ruscello e salire verso il borgo di Ca’ Beretti. Si tratta quindi di una breve passeggiata, che può continuare nella ricca rete di sentieri dei dintorni. Se invece proseguite sulla strada asfaltata, raggiungerete il borgo di Riana, con le sue caratteristiche case torre. Da questa stessa strada potete raggiungere Carpineti e continuare le vostre escursioni, per esempio alla Pieve di San Vitale.
Flaneur
A seconda del vostro stile e delle vostre preferenze, avete diverse possibilità di godervi il territorio: infatti, anche passando attraverso gli altri ponti di fronte alla pieve, trovate dei brevi percorsi, con le strade asfaltate che si interrompono quasi subito. Potete decidere di percorrerle tutte a passo lento, compresa la strada principale Via san Donnino, come in un verde labirinto naturale in cui si trovano strade chiuse e si deve tornare indietro, lasciandovi guidare dalla natura nella scoperta della bellezza di scorci, come un vero flaneur della natura.
Trekking
Oppure, se siete amanti della programmazione e del trekking più “professionale” potete studiare le mappe dei sentieri, numerosissimi in questa zona, e organizzare il vostro percorso a seconda dei dislivelli e dei tempi di percorrenza. Qui trovate la mappa dei sentieri nel sito del Parco dell’Appennino toscoemiliano, e qui potete scaricare l’app dei sentieri. Vi consiglio di fare questa parte del lavoro di organizzazione per tempo, quando siete ancora a casa, per lasciare spento il cellulare, che comunque in queste zone non prende molto bene. Anche per questo, portate sempre con voi una cartina cartacea dei sentieri per il trekking sull’Appennino toscoemiliano.
Infine, qualunque sia il vostro stile, non dimenticate mai di portare con voi un paio di scarponcini da trekking e indossate calze comode. Anche per una breve passeggiata non vale la pena di usare scarpe da ginnastica che possono farvi scivolare, bagnarsi, o farvi prendere delle brutte storte.
E per pranzo?
Per il pranzo vi va di fare un picnic per godervi fino in fondo la giornata di digital detox nell’Appennino reggiano? Secondo me è il modo migliore di godersi questo posto, rimanendo a contatto con la natura. Se il tempo lo permette, basta una coperta con un lato impermeabile e la giusta posizione al sole. Ricordate sempre di rispettare la natura e di lasciare tutto come l’avete trovato, senza rifiuti.
Se invece preferite approfittare dell’occasione per godervi anche la nostra fantastica cucina emiliana, vi consiglio di provare l’agriturismo Le Scuderie a Regigno di Carpineti, dove si può rimanere a dormire, per prolungare le esplorazioni nei boschi e sui sentieri dei dintorni.
Vi ho convinti? Raccontatemi se avete già provato a lasciare a casa il telefono e immergervi nella natura. Presto tornerò a raccontarvi come potete godervi una giornata di digital detox nell’Appennino reggiano a cavallo, in mountain bike o in mongolfiera!