C’era una volta una bambina che a sei anni disse a sua madre che voleva la sua indipendenza. Poi a sette anni ha cominciato ad ascoltare con gli occhi che brillavano i racconti della zia giramondo, e a otto ha deciso che avrebbe studiato le lingue straniere per viaggiare.

A nove anni ha fatto il primo viaggio all’estero con la sua famiglia in treno, di notte, una grande avventura e lei e la sua sorellina erano le mascotte di un fantastico gruppo di adolescenti.

A 16 anni ha fatto la prima esperienza all’estero da sola e quando è tornata ha risposto a sua madre che no, non le era mancata. Poi ci sono state le gite scolastiche all’estero, un’emozione incredibile: “Nooo, ma allora esiste veramente la Tour Eiffel!”.

A vent’anni ha fatto l’Interrail in parte da sola in parte con le amiche, un vero imprinting: ha capito che il mondo è un posto bellissimo e ha avuto ancora conferme di quanto è fantastica l’umanità, soprattutto quando sei in difficoltà: da sola, ho ricevuto offerte di denaro senza dare nulla in cambio. Marie, conosciuta sul traghetto durante un viaggio notturno, la mattina dopo mi ha aperto casa sua per fare colazione insieme ai suoi genitori.

E poi il primo viaggio in aereo, l’emozione della vista dall’alto di Londra, una metropoli senza fine, e delle sue smisurate possibilità!
L’Erasmus a Parigi ha portato fatiche relazionali, solitudine e difficoltà economiche, ma anche amicizie di una vita. Un viaggio da grandi.

A trent’anni ha scoperto che poteva andare più lontano e si è sentita piccola e piena di amore e rispetto per la natura immensa del continente americano, il cuore impazzito alla vista del Grand Canyon, il Rio delle Amazzoni o il Perito Moreno.

Quella bambina, che amava i viaggi senza avere mai viaggiato, non ha più smesso. La vita le ha messo più volte i bastoni tra le ruote e lei, che più una bambina non è, scalpita per tutti i luoghi che ancora non ha visto.

Può andare a fare una gita fuori porta o un viaggio intercontinentale, un weekend in una capitale europea o un viaggio itinerante senza itinerario, programmare il viaggio di una vita o solo approfittare di un viaggio di lavoro per esplorare nuovi mondi, nuove luci, nuovi scenari.

Quello che ha capito è che l’emozione sei tu, i tuoi occhi curiosi.

Ciao, sono Benedetta, una mamma anzianotta di un pupo di 8 anni, Ernesto, che trascinerò presto in un around the world trip (o almeno in Scozia, Brasile e a Gerusalemme, fra i posti che ho amato di più). Non mi piacciono i viaggi organizzati modello gruppo con bandierine, non mi piacciono i viaggi di lusso, o fare 15 ore di aereo per dormire in un mega resort (provato una volta e mai più lo farò). La vita è breve e bisogna correre a Rapa Nui, Galapagos, Giappone, Africa. Tra gli altri!

In un’altra vita ho vissuto nella campagna inglese e sicuramente anche io posso dire: “Ich bin in Berliner”, per quanto questa città mi faccia scoprire nuove facce ogni volta che ci vado. Sono una viaggiatrice curiosa e un’amante della cultura, pazza d’amore per le lingue, la storia e i dettagli che illuminano un intero paese agli occhi di chi ancora non lo conosce.

Quello che cerco è ancora e ancora la conferma di quanto il mondo sia un posto bellissimo, l’autenticità, la genuinità, l’essenza dei luoghi e delle persone che incontro.